Poco fa, consultando il sito del Ministero della Giustizia, non ho più trovato il banner di collegamento alla pagina con i documenti sulla riforma di cui tanto si discute in questi giorni.
Al suo posto un’altra immagine, quella che vedete accanto, che rimanda ad una diversa sezione del sito in cui vi è solo il riferimento alla consultazione collettiva avviata istituendo il sin troppo suggestivo recapito email rivoluzione@governo.it.
Alla medesima ed al momento quasi inutile pagina rimanda anche l’altro collegamento presente, in basso a destra, nella sezione “Itinerari a tema” della home page, dal titolo “Riforma della giustizia Misure di degiurisdizionalizzazione e altri interventi per arretrato nel processo civile, Proposte di interventi per il processo civile...”.
Incuriosito dalla stranezza, ho effettuato una ricerca testuale, per mezzo dell’apposito strumento presente nelle pagine di quel sito, con la parola chiave “onoraria”, ricordando che l’ultimo documento ministeriale l’aveva nel titolo.
In questo modo ho potuto accertare che i documenti che noi abbiamo pubblicato nei giorni scorsi (2-7-2014, 3 e 5-7-2014, 7-7-2014, 8-7-2014) sono ancora perfettamente reperibili all’indirizzo “http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_2_7_1.wp”, solo che ora sono molto, ma molto, meno reperibili ai più.
Quale sia il motivo di ciò ovviamente non è dato sapere, ma quello che mi interessa sottolineare è la più utile lezione che se ne può ricavare e che da tempo i più accorti hanno imparato (non a caso i sopra detti documenti sono tutti presenti in questo sito anche in formato pdf).
Il principio: le pagine cartacee sono per loro natura fisica immutevoli, cristallizzando in sè il loro contenuto nei confronti di tutti (salvo che non vengano falsificate), mentre le pagine web sono per loro natura digitale perfettamente mutevoli (ed è estremamente arduo dimostrarne a posteriori le variazioni).
La regola: stampare e conservare sempre – in cartaceo e in pdf – ciò che si legge nel web se si tratta di dati alla base di procedure: una cautela che potrebbe rivelarsi successivamente preziosa.
(N.b.: poche ore dopo la stesura di questa nota, la home page del ministero è stata modificata nuovamente ed ora, in effetti, alla pagina in precedenza “mancante” si arriva utilizzando proprio il collegamento posto in basso a destra, nella sezione “Itinerari a tema“, dal titolo “Riforma della giustizia Misure di degiurisdizionalizzazione e altri interventi per arretrato nel processo civile, Proposte di interventi per il processo civile...”: in questo caso neppure la stampa cartacea avrebbe permesso di provare l’assunto, non potendo contenere la funzionalità “link”, essendo invece necessario altri sistemi per conservare la pagina web, con buona pace di ogni certezza)
[Armando Argano - 12 luglio 2014]