A dispetto del codice deontologico e della legge professionale forense, si moltiplicano le iniziative puramente commerciali degli avvocati: al di là delle loro illegittimità o meno, occorre una seria riflessione sull’evolversi della professione forense [Armando Argano - 5 novembre 2014]

contrattoonlineIl Corriere della Sera ha pubblicato qualche giorno fa un articoletto relativo alla iniziativa commerciale low cost di una Avvocata, la quale ha dichiarato che (il virgolettato è quello originale del quotidiano) “Nelle realtà strutturate ciò che manca spesso è l’attenzione al cliente, così si perdono e non si affrontano le richieste più semplici che riguardano però la vita di tutti i giorni (…) Quando è nato mio figlio ho deciso allora di mettermi in proprio e con la collaborazione di due esperti, una nella gestione del sito e uno nella ottimizzazione sui motori di ricerca, abbiamo avviato una società a responsabilità limitata con l’idea di andare incontro al cliente“.
Aggiunge che con questa iniziativa ora è “una mamma felice“.

Analogamente enfatiche le dichiarazioni riportate nel blog del Corriere “La Nuvola del Lavoro”, dove l’Avv. Camilla Mantelli spiega che così riesce ad “a offrire un servizio professionale a un costo più che onesto” (cfr. http://nuvola.corriere.it/2014/09/19/perdo-il-posto-perche-madre-mi-reinvento-come-avvocato-online/).contrattoonline3

Ma come fa? direte voi.
Semplice: stilando contratti per il compenso di 50 euro cadauno, come risulta anche dal sito di riferimento della intraprendente professionista, www.contrattonline.it, dal quale si ricava anche che:

  • il costo può arrivare ad un massimo di 300 Euro oltre IVA, per i tipi di contratto e i casi più complicati;
  • tuttavia, nel banner che appare in tutte le pagine del sito, si legge “NUOVA OFFERTA Creiamo o rivediamo le tue CONDIZIONI GENERALI di contratto (servizio/vendita)….a soli 50€ ! “;contrattoonline2
  •  in tutte le pagine del sito sono presenti le icone da cliccare per fare automatica comunicazione (pubblicitaria?) su Facebook, Twitter, Linkedfin e Pinterest;
  • nella pagina cui si accede in primis dal fuorviante bottone di menù “CHI SIAMO” e che porta alla url “http://www.contrattonline.it/it/collaboratori”, vi sono foto e dati essenziali di cinque avvocati, tutti con proprio autonomo studio;
  • contrattoonline4accedendo alla stessa sezione “Chi siamo“, viene addirittura visualizzata, in alto nel browser, la targhetta “contratti economici online“, identificativa di quella pagina del sito, che sa tanto di discount low cost o di saldi di fine stagione;
  • nella sezione FAQ (Frequently Asked Questions”) si legge che “Le tariffe di contrattonline sono indicate nella sezione “Tempi e costi” del sito, e sono estremamente competitive se raffrontate a quelle di chi offre sevizi [N.d.r.: proprio così, sevizi] di contrattualistica con modalità e strumenti tradizionali“;
  • la società avviata anche dall’Avv. Mantelli (per sua stessa dichiarazione) è la Smack S.r.l., con sede in Milano.

Il mio non è un j’accuse, anzi, sebbene a mio avviso ci sia materia perchè gli organi disciplinari possano essere chiamati a valutare la eventuale ricorrenza di violazioni, tanto per fare qualche esempio, dei divieti di accaparramento di clientela, di pubblicità comparativa e di offerta al pubblico di prestazione verso compenso manifestamente sproporzionato al ribasso.

Credo infatti che la vicenda non debba destare scandalo, neppure nell’Avvocatura più conservatrice, essendo piuttosto l’ennesima prova che la professione forense sta inesorabilmente evolvendosi dalla base, a dispetto di una disciplina non solo forse troppo restrittiva, ma soprattutto di difficile attuazione.
Il web pullula letteralmente di iniziative come quella qui esaminata, sovente molto più criticabili, che però rimangono prive di sanzione essendo letteralmente impossibile esaminarle anche solo  in parte.

Occorrerebbe forse istituire – lo dico provocatoriamente – una vera e propria Procura Forense, che abbia la funzione di indagare, anche in via autonoma, perseguendo i casi ritenuti contrari all’ordinamento professionale.
Oppure si dovrebbe, preferibilmente, avviare una intensa e rapida riflessione sull’evolversi dell’attività dell’Avvocato, proprio perchè queste iniziative dimostrano che il puro conservatorismo rischia di combattare una battaglia di retroguardia, vittime della quale finiranno per essere solo gli avvocati più astretti alle regole, ma poi puniti da un mercato che risponde positivamente ad iniziative come quelle in esame.

Dal mio punto di vista – pur essendo, come dire, un conservatore moderato – credo che nell’ambito della riflessione riformista che propongo, si dovrà tenere conto delle spinte innovative, ma ciò che deve essere assolutamente evitato è che l’Avvocatura venga trascinata nel calderone del mero commercio di servizi, essendo troppo importante preservarne la elevatissima funzione di soggetto coessenziale alla giurisdizione.

[Armando Argano - 5 novembre 2014]

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