Sul problema del patrocinio a spese dello Stato e fatturazione elettronica: le circolari del Ministero della Giustizia 6 e 11 agosto 2014 [Armando Argano - 2 settembre 2014]

Con nota 26 agosto 2014 il CNF ha trasmesso ai Consigli dell’Ordine degli Avvocati la propria interrogazione 8 luglio 2014 al Ministero delle Finanze, sul problema dell’obbligo di fatturazione elettronica anche nel caso di compensi relativi al patrocinio a spese dello Stato, nonchè la conseguente nota dirigenziale 11 agosto 2014 a firma del Capo di Gabinetto del Guardasigilli.

La circolare purtroppo non risolve nulla, limitandosi ad informare l’Avvocatura che il Ministero della Giustizia sta lavorando al problema e che, avendo già preso atto del problema, il 3 giugno 2014 aveva chiesto al Ministero delle Finanze “un congruo rinvio dell’entrata in vigore della normativa sulla fatturazione elettronica per l’amministrazione giudiziaria periferica, onde consentire l’adozione di soluzioni normative e tecniche che consentano agli uffici periferici di operare in modo corretto e funzionale rispetto agli scopi della disciplina normativa della fatturazione elettronica”.

D’altra parte, precisa la nota, non solo il canale trasmissivo Sicoge non è gestito da esso Ministero, al contrario del nuovo e concorrente canale Coint, ma le criticità sono inevitabili a causa dell’anticipazione dell’obbligo di fatturazione elettronica dal 15 giugno 2015 al 6 giugno 2014, sicchè tutto ciò che è stato possibile fare è stato diramare agli uffici giudiziari la circolare 6 agosto 2014 con soluzioni tampone “a breve e medio termine” (sic).

Abbiamo quindi reperito e mettiamo a disposizione la detta Circolare del Ministero della Giustizia (prot. m_dg.DOG.06/08/2014.0085722.U), con cui si autorizza temporaneamente e solo sino al 30 settembre 2014 l’utilizzo, per le fatture relative alle spese di giustizia, del medesimo codice di quelle relative alle spese di funzionamento degli uffici giudiziari periferici.

Ovviamente hanno ragione gli Ordini Forensi, poichè dalla lettura dei documenti emerge il solito – sempiterno e tutto italiano – problema di riforme strutturali che certamente hanno ragion d’essere, ma che per motivazioni esclusivamente demagogiche vengono introdotte in maniera raffazzonata e frettolosa.
Così chi governa può dire di avere “innovato” il paese, mentre chi è governato si trova ad utilizzare…..un’automobile non collaudata, che pericolosamente sbanda e perde pezzi da tutte le parti.

Consulta e scarica i documenti sopra citati:

[Armando Argano - 2 settembre 2014]

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